Valerio Bellone - Photography

Olga

The photos are a low-resolution to speed up web viewing.

Year – 2013

Location – Italy: Lodi

Story

Olga is neither a heartbreaking photographic story nor a sensationalist tale. It is one of the many “normalities” of the present – the judgment on this “normality” I leave to the observer.

In our contemporary cities, the elderly often spend most of their time in melancholic solitude, surrounded by old photo albums of deceased friends and relatives. In this daily “normality,” children are often absent, not out of a lack of love for their parents, but because they have embraced a modernity that has proven divisive over time or because they have moved far from home.

Olga, now deceased, spent the last years of her life in a monotonous routine. Her main companion was the television, with which she habitually conversed, always watching the same programs and channels. Her friends had become the hosts of those shows and the people depicted in her photo albums. Not unlike what happens to Chuck Noland (Tom Hanks) in the film Cast Away, when in his solitude he becomes friends with a volleyball he names Wilson.

We are social beings, and solitude is one of the most brutal conditions people can experience.

Racconto

Olga non è un racconto fotografico straziante e nemmeno una storia sensazionalista. Trattasi di una delle tante “normalità” del presente – il giudizio su questa “normalità” lo lascio all’osservatore.

Nelle nostre città contemporanee spesso gli anziani passano la maggior parte del tempo in malinconica solitudine, tra vecchi album fotografici di persone e parenti morti. In questa “normalità” quotidiana spesso i figli e le figlie sono per lo più assenti, non per mancanza d’amore nei confronti dei genitori ma per avere abbracciato una modernità che nel tempo si è dimostrata divisiva o per essersi trasferriti in luoghi lontani da casa.

Olga, ormai scomparsa, negli ultimi anni della sua vita passava le sue giornate con un ritmo monotono. La sua compagnia principale era la televisione con la quale conversava abitualmente, guardando sempre lo stesso palinsesto e gli stessi canali. I suoi amici erano diventati i conduttori di quelle trasmisssioni e le persone ritratte nei suoi album fotografici. Non dissimile da quello che accade a Chuck Noland (Tom Hanks) nel film Cast Away, quando nella solitudine diviene amico in un pallone che battezza Wilson.

Siamo esseri sociali e la solitudine è una delle condizioni più brutali che le persone possano vivere.

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